La responsabilità individuale e la capacità di chiedere scusa

(di Salvatore Primiceri) – Vi è mai capitato di addossare la responsabilità su qualcuno o trovare scuse per il mancato ottenimento di un risultato o per l’insorgere di un’incomprensione tra voi e altre persone? Credo che il gesto di scaricare le responsabilità sugli altri o inventarsi scuse anche molto banali, sia abbastanza diffuso nella nostra società.

Viviamo in un contesto di “deresponsabilizzazione” dove c’è sempre un colpevole per i propri sbagli, fallimenti, risultati negativi in qualche azione o sul lavoro, o ancor peggio negli affetti.
Ci vogliamo convincere di essere totalmente esenti da colpe e questo sembra essere l’importante per trovare pace e serenità, per riportare la coscienza a posto.
E invece, anche sul concetto di responsabilità bisogna recuperare un sano buonsenso che aiuterà a vivere meglio e a stare veramente in pace con sé stessi. Quel buon senso che, indagando a fondo nel nostro intimo, già ci dice di non sentirci totalmente a posto.
Innanzitutto bisognerebbe riprendere e diffondere il concetto di “responsabilità individuale”. In ogni campo d’azione dovremmo in primis pensare e operare convincendoci che siamo responsabili delle nostre azioni. In un’azienda, per esempio, dove esistono più fasi produttive, è la capacità di assumersi la responsabilità che hanno i singoli individui a rendere efficiente il sistema.
Niente scuse, quindi. Bisognerebbe evitare le tipiche frasi: “Non è colpa mia”, “Non dipende da me”, “Ordini superiori”, etc. etc.
La deresponsabilizzazione non aiuta e buon senso vorrebbe che davanti a un problema, ognuno di noi avesse la capacità di assumersi la propria responsabilità e, al tempo stesso, ascoltare e, perché no, anche usare la parola “scuse”. Quanto è difficile pronunciare le parole “scusa” o “perdono”? Tantissimo.
Non è un atto di sconfitta quello di chiedere scusa, anzi, è un atto liberatorio che offre disponibilità agli altri partendo da un’assunzione di responsabilità.
Ammettere i propri errori contribuisce al dialogo, alla risoluzione dei conflitti, a porre le basi per stimarsi di più e farsi rispettare.
Non troviamo scusanti su noi stessi del tipo “E’ il mio carattere”, “Io la penso così…”. Cerchiamo piuttosto di individuare i nostri errori e saperli ammettere scusando noi stessi e gli altri. Gli errori o i risultati negativi possono essere corretti; le situazioni possono essere rimesse in piedi, partendo da sé stessi senza deresponsabilizzare. Anche l’assunzione di responsabilità rientra quindi in quel concetto del “fare per” contrapposto al “fare contro”. Avere il buonsenso della “responsabilità individuale” e “capacità di perdonare” ci permetterà di ottenere molto nel campo della risoluzione dei conflitti verso la diffusione di una cultura di pacificazione nel rapporto con sé stessi e nelle relazioni con gli altri.

Salvatore Primiceri

  • Sul concetto di responsabilità, perdono e conflitto si consiglia “Il Coraggio di essere te stesso”, di Alessandro Chelo, Urrà edizioni 2013.
  • Sul tema della deresponsabilizzazione si consiglia inoltre “Su con la vita, Charlie Brown!, di Abraham J. Twerki, Mondadori 2012.

Lascia un commento