Invidia

invidia(di Salvatore Primiceri) – Brutta cosa l’invidia. Quante volte lo abbiamo detto o lo abbiamo sentito dire? L’invidia fa male in due direzioni: a sé stessi e agli altri. Fa male a sé perché impedisce di dialogare con noi stessi, di individuare e sviluppare i propri talenti e di ricercare il proprio benessere, soffermandoci invece su ciò che gli altri riescono a fare o sono.

I traguardi che gli altri raggiungono ci appaiono spesso immeritati e sono oggetto delle nostre morbose attenzioni che sconfinano nella critica, nel giudizio facile e irrazionale, nella denigrazione e spesso nella cattiveria e nell’odio. Ed é così che l’invidia fa male anche agli altri, colpevoli ai nostri occhi di essere sé stessi, di apparire come persone libere e felici.
Liberarsi dal complesso di inferiorità, dall’insoddisfazione interiore che scaturisce nell’invidia e, talvolta, nella cattiveria verso i nostri simili, permette di guadagnare molti punti nel campo delle relazioni, della propria autostima, del benessere generale.
E anche nel lavoro i risultati positivi si vedranno.
Come fare? Fermiamoci e guardiamo dentro di noi. Cosa sappiamo fare, cosa ci piace fare, in cosa crediamo? Facciamolo senza paura del giudizio, facciamolo applicandoci. Scoprire il nostro talento ed esercitarci su quello, coltivarlo, esprimerlo al meglio.
Ci sentiremo soddisfatti con noi stessi, saremo sicuri di noi, sapremo stare in mezzo agli altri, sapremo ascoltare e rispettare. Sapremo interessarci al mondo con passione e serenità.
L’invidia verso qualcun’altro si trasformerà in condivisione, interesse reciproco verso le risorse di cui ogni individuo é portatore.
Sconfiggendo l’invidia sapremo giudicare senza l’impulso di attaccare, di offendere, di infierire. Sapremo discutere, confrontarci ed evitare molte liti che per invidia nascono.

L’invidia deriva dal confronto irrazionale fra quanto hanno raggiunto altre persone e quanto avete raggiunto voi. Non è la mancanza delle qualità che possiedono gli altri a causare il vostro insuccesso, bensì l’incapacità di valorizzare a dovere le qualità che possedete.” (Ari Kiev)

Salvatore Primiceri

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