L’arte di conversare: le 11 regole da seguire
di Salvatore Primiceri. – Conversare è un’arte. Saperlo fare bene previene l’insorgere di numerose ed evitabili incomprensioni o controversie. Occorrono capacità tecnica ed emotiva ma il più delle volte ai nostri discorsi o a quelli degli altri mancano uno o entrambi gli ingredienti. Sull’importanza del saper ascoltare prima ancora del saper parlare hanno scritto in molti, dagli antichi greci ai contemporanei. Questa volta ci soffermiamo sul punto di vista espresso dallo scrittore francese François de La Rochefoucauld (Parigi, 15 settembre 1613 – Parigi, 17 marzo 1680) in una delle sue numerose riflessioni morali.
1. Saper ascoltare e rispettare i tempi dell’interlocutore
La regola generale è essere capaci di ascoltare. Ognuno pensa più a ciò che desidera dire rispetto a ciò che dicono gli altri, e che quando vogliamo parlare siamo cattivi ascoltatori, afferma il filosofo. Eppure è necessario ascoltare coloro che parlano, dovremmo dare loro il tempo che vogliono e lasciare che dicano anche cose insensate; mai contraddirli o interromperli; al contrario, dovremmo entrare nella loro mente e assaporare, illustrarne il significato, lodare tutto ciò che dicono che merita lode e far vedere loro che lodiamo più per nostra scelta che per accordo con loro.
2. Essere cortesi ed empatici
Per intavolare una buona e costruttiva conversazione occorre innanzitutto adempiere ad alcuni doveri di cortesia. Per compiacere gli altri, infatti, dovremmo parlare di argomenti a loro graditi, evitare controversie su questioni poco rilevanti, fare raramente domande e non far mai notare che fingiamo di essere meglio informati di loro.
Dovremmo parlare in modo più o meno serio e su argomenti più o meno difficili, secondo il carattere e la comprensione delle persone con cui parliamo, e dare loro prontamente il vantaggio di decidere senza obbligarli a rispondere quando non sono ansiosi parlare.
3. Capire il momento e il modo giusti per esprimere le proprie opinioni
Solo dopo tali atteggiamenti gentili, possiamo esprimere le nostre opinioni ai nostri ascoltatori ma solo se troviamo un’opportunità senza segno di presunzione o di ostinazione.
4. Evitare di celebrare sé stessi. Usare toni educati e appropriati
Soprattutto dovremmo evitare di parlare spesso di noi stessi e di darci come esempio; niente è più stancante di un uomo che cita se stesso per tutto.
Rispettare il nostro interlocutore significa anche non usare toni autoritari o atteggiamenti di superiorità. Dovremmo evitare espressioni inverosimili, espressioni dure o forzate e non lasciare mai che le parole siano più grandi della materia.
5. Riconoscere le ragioni altrui e la validità delle altrui argomentazioni
In una buona conversazione dobbiamo quindi saper parlare e saper ascoltare. Questo ci aiuterà a considerare le ragioni degli altri e ad essere pronti a riconoscerle ed accettarle lasciando da parte le nostre eventuali certezze iniziali. Non è sbagliato, afferma infatti il filosofo francese, mantenere le nostre opinioni se sono ragionevoli, ma dovremmo cedere alla ragione, ovunque appaia e da qualunque parte provenga, lei sola dovrebbe governare le nostre opinioni, dovremmo seguirla senza opporci alle opinioni degli altri, e senza dare l’impressione di ignorare quello che dicono.
6. In una buona conversazione non ci sono leader
In una conversazione bisogna comportarsi alla pari e non cercare di prevalere. È infatti pericoloso cercare di essere sempre il leader della conversazione e spingere troppo forte un buon argomento, quando ne abbiamo trovato uno. La civiltà spesso nasconde metà della sua comprensione e quando incontra un uomo supponente che difende il lato cattivo, gli risparmia la vergogna di cedere.
7. Evitare di parlare troppo
Siamo sicuri di dispiacere quando parliamo troppo a lungo e troppo spesso di un argomento, e quando proviamo a trasformare la conversazione su argomenti che riteniamo più istruttivi di altri, dovremmo entrare indifferentemente su ogni argomento che sia gradito agli altri, fermandoci dove desiderano ed evitando tutto ciò con cui non sono d’accordo.
8. Comprendere la mentalità dell’interlocutore
Rispettare l’interlocutore significa inoltre comprendere gli interessi dell’altra parte. Ogni tipo di conversazione, per quanto spiritoso possa essere, non è ugualmente adatto a tutte le persone intelligenti; dovremmo selezionare ciò che è di loro gusto e adatto alla loro condizione, al loro sesso, ai loro talenti e anche scegliere il momento per dirlo.
9. Considerare le circostanze in cui avviene una conversazione
E attenzione alle circostanze in cui ci troviamo a conversare. Dobbiamo osservare il luogo, l’occasione, l’umore in cui troviamo la persona che ci ascolta, perché se c’è molta arte nel parlare allo scopo, non c’è meno nel sapere quando tacere.
10. Il silenzio è parte della conversazione e occorre saperlo utilizzare
C’è un silenzio eloquente che serve ad approvare o condannare, c’è un silenzio di discrezione e di rispetto. In una parola, c’è un tono, un’aria, un modo, che rende ogni cosa della conversazione piacevole o sgradevole, raffinata o volgare.
11. Regola riassuntiva
La Rochefoucauld conclude la sua riflessione svelando il segreto dell’arte di conversare che riassume il tutto: ascoltare molto, parlare poco e non dire nulla che possa mai dare motivo di rimpianto.
Salvatore Primiceri
Bibliografia:
- Francois Duc De La Rochefoucauld, Prince de Marsillac – Reflections; or Sentences and Moral Maxims. Translated by J. W. Willis Bund, M.A. LL.B and J. Hain Friswell, Simpson Low, Son, and Marston, 188, Fleet Street. 1871.