Come vivere meglio con un po’ di sano scetticismo

di Salvatore Primiceri – Vivere un’epoca frenetica e priva di saldi (e saggi) punti di riferimento comporta animosità e conflitto. Siamo ogni giorno affannati alla ricerca di affermazione, visibilità, guadagno. Siamo continuamente stimolati ad esprimerci, a giudicare, a dire la nostra sui “social” su qualsiasi fatto del giorno, a farci trascinare dalle masse che si fanno trascinare a loro volta dai vari leader politici (o peggio dagli “influencer“, che poi a volte coincidono con i politici), siamo spesso (se non sempre) convinti di avere ragione su tutto. Siamo ormai tornati a credere che la giustizia sia “l’utile del più forte“, come affermava Trasimaco nella Repubblica di Platone. Non troviamo altra strada, quindi, che individuare e seguire colui o colei che ci appare il più forte. L’insicurezza e la paura dell’incerto portano a questo.

Oggi c’è invece bisogno, più che di un leader, di un maestro di saggezza. Ve ne consiglio uno per provare ad affrontare più serenamente il nuovo anno.

Pirrone di Elide visse tra il 365 a.C. e 275 a.C. Era un filosofo molto stimato, con tanti discepoli al seguito. Essi, oltre ad ascoltare gli insegnamenti del maestro, si sono rivelati utili in più occasioni a salvargli la vita. Pare infatti che Pirrone fosse solito non preoccuparsi dei pericoli che incontrava lungo il suo cammino rischiando, una volta, addirittura di finire in fondo ad un precipizio. Distrazione? No, anzi. Pirrone, negando l’esistenza del precipizio, estremizza l’insegnamento di un concetto fondamentale per la corrente filosofica a cui apparteneva, lo scetticismo: “la realtà non è come ci appare“.
Pirrone era un mite e benvoluto da tutti. Parlava bene, studiava e argomentava con bravura i temi di cui dibatteva. Pertanto non siamo di fronte né ad un pazzo né ad un ribelle, almeno non nella forma violenta (fisica o verbale o entrambe) in cui siamo soliti immaginare i ribelli. Pirrone, al seguito di Alessandro Magno, aveva assimilato molti concetti della filosofia orientale, soprattutto in India, sposando così “l’arte del dubbio“, la “sospensione del giudizio” e la “imperturbabilità” dell’animo come punti di arrivo, e non solo di partenza, per una vita buona e giusta.
Sostanzialmente Pirrone è convinto che non potremo mai conoscere fino in fondo la realtà e la verità delle cose che si manifestano dinanzi a noi quotidianamente. I nostri giudizi si basano, quindi, su ciò che appare ma non su ciò che è davvero.
Per evitare, allora, inutili sofferenze e conflitti tra uomini, tanto vale porsi dei dubbi anziché precipitarsi in valutazioni fuorvianti e in credenze basate su un più che probabile errore di fondo, la convinzione di sapere, o meglio dedurre una evidente verità da ciò che osserviamo. Gli scettici “non negano che noi vediamo, ma dicono solo che non sanno come vediamo“.
Pirrone nega la vita? Assolutamente no, anzi. La filosofia di Pirrone non è rassegnazione di fronte alla realtà, piuttosto è mitezza. Con l’imperturbabilità e la consapevolezza che verità e ragione non sono mai pienamente in nostro possesso, è possibile assistere al corso delle cose con disincanto e serenità, ascoltare e osservare ciò che ci circonda senza per forza giudicare, farci scivolare di più le cose, prendersi meno sul serio, vivere pienamente la vita conoscendone e, soprattutto, accettandone i limiti (e i nostri limiti conoscitivi). Paradossalmente, così facendo, prenderemo le nostre decisioni con maggior fiducia.
Non a caso, Pirrone non era affatto un “depresso” ma, tutt’altro, era uomo di spirito, riflessivo e dinamico, gentile e scherzoso, segno che la “sospensione del giudizio” aiuta persino ad accrescere il buonumore e ad affrontare con giovialità le circostanze, belle o brutte, della nostra esistenza.
Pirrone visse molto a lungo per la sua epoca. E se provassimo a mettere in pratica i suoi consigli? Potrebbe essere una buona idea, stando però attenti a non scivolare nel precipizio.
Buon 2020 a tutti!

Salvatore Primiceri

Bibliografia consigliata:

  • Diogene Laerzio – Vite dei Filosofi, vol.2, Biblioteca Universale Laterza, Bari 1962
  • Sesto Empirico – Schizzi Pirroniani, Biblioteca Universale Laterza, Bari 1988

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