L’arte di compiere un favore

di Salvatore Primiceri – Quando decidiamo di fare un favore a qualcuno possiamo scegliere di comportarci in uno dei seguenti modi. Il primo è rimarcare puntualmente al destinatario il fatto che lo stiamo aiutando e vantarsene di fronte agli altri. Il secondo è quello di aiutarlo senza dire nulla ma considerarlo ugualmente dentro di noi come un soggetto debitore e che quindi prima o poi dovrà restituirci il favore. Il terzo è quello di fare del bene senza dire e senza chiedere nulla in cambio, come fosse un fatto naturale. Voi quale scegliereste?

Ad elencare queste tre disposizioni d’animo che muovono l’azione di benevolenza è stato niente meno che Marco Aurelio, il più volte citato “imperatore buono” di Roma.
Egli si interroga sui motivi che spingono l’uomo a fare del bene, ma l’unico motivo valido è che fare del bene agli altri è un dovere naturale. Per Marco Aurelio l’uomo giusto non dovrebbe nemmeno accorgersi di compiere un’azione benevola tanto dovrebbe essere, appunto, naturale e spontaneo metterla in pratica. “…come il vitigno che ha prodotto un grappolo e non domanda altro, dopo aver dato il suo frutto. Cavallo che ha corso, cane che è andato a caccia, ape che ha lavorato il suo miele, costui, che ha fatto del bene a un proprio simile, non si vanta del proprio operato, anzi continua a compiere altri benefici“.
L’opzione scelta è quindi la terza: dobbiamo essere quelli che fanno del bene senza saperlo.

Salvatore Primiceri

Bibliografia:

Marco Aurelio – Ricordi (a cura di Carlo Carena) – ET Classici Einaudi 2015

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