Per voi cos’è l’amicizia?

amiciziaTi ho chiesto l’amicizia“, “Ti ho dato l’amicizia“, “Ti ho tolto l’amicizia“… Sono espressioni entrate nel linguaggio comune dei nostri tempi. Da qualche giorno su Facebook circola un messaggio con cui vieni sfidato ad una “vera” prova di amicizia: leggere fino in fondo il messaggio per poi copiarlo e incollarlo nella tua bacheca. Se non lo fai? Verrai “cancellato” dalle mie amicizie. Roba da aver “paura”, insomma.


Ma oltre a queste espressioni, l’amicizia ai tempi dei social si manifesta anche con annunci e proclami del tipo: “Sappiate che oggi ho deciso di fare pulizia tra le mie amicizie“.
Il social mette in comunicazione migliaia di persone e permette loro di condividere idee e contenuti ma chiamarla amicizia è troppo. Specificare che “essere amici su Facebook” è diverso che essere amici sul serio è un grado di consapevolezza apprezzabile che per fortuna ancora hanno in molti ma che, tuttavia, non riesce a riparare del tutto alla distorsione creatasi sul nobile significato della parola amicizia.
Personalmente ritengo fondamentale l’amicizia e nella mia vita ha un posto superiore all’amore. E non sono l’unico a pensarla così, sono in buona compagnia.
Cicerone ha scritto oltre duemila anni fa un libro sul valore dell’amicizia. “Posso solo consigliarvi di anteporre l’amicizia a tutti gli umani sentimenti; nulla è infatti tanto consono alla natura, tanto adatto sia nella buona che nella cattiva sorte“.
L’amicizia è quindi per Cicerone il bene più importante ed è così forte che si consolida solo tra poche persone: “Quanta sia la forza dell’amicizia si capisce dall’infinito vincolo del genere umano che la stessa natura ha costituito, il legame diviene così stretto e chiuso che si instaura solo fra due o poche persone“.
L’amicizia è un valore alto perchè disinteressato. Le persone sono amiche non per ricerca di utilità ma per naturale inclinazione sociale: “L’amicizia sorge dalla natura piuttosto che dal bisogno, dall’inclinazione dell’animo con un certo sentimento di amore piuttosto che da una riflessione su quanta utilità essa abbia“.
L’amicizia è forte e sicura e non comporta turbamenti, anzi aiuta a vedere meglio il futuro anche nelle difficoltà. “Dovunque tu vada essa è sempre a tua disposizione, non è allontanata da nessun posto, non è mai inopportuna, mai di peso…“.
Il rapporto di amicizia è basato sulla fiducia, una indiscussa e incalcolabile fiducia reciproca fra persone.
Cicerone mette in guardia dalle false amicizie, quelle che poi si estinguono per dissidi o perchè non si accettano consigli o opinioni diverse dell’amico oppure quelle in cui l’amicizia viene intesa come il diritto a chiedere qualsiasi cosa all’amico, anche fuori dall’onestà.
E saper capire le amicizie vere da quelle false è un compito arduo a cui ha tentato di dare risposte Plutarco nel suo saggio “Come distinguere l’adulatore dall’amico“. Plutarco invita a saper cogliere la differenza fra la vera amicizia e l’illusione di chi vuole arrivare ai propri scopi senza preoccuparsi di ferire gli altri nei propri sentimenti.”L’amicizia è la cosa più piacevole e gioiosa di tutte, e quindi l’adulatore si serve anche di ciò che fa piacere. La vera amicizia si fonda perlopiù sulla comunanza degli interessi e sull’affinità dei caratteri: rallegrarsi per le stesse gioie e fuggire gli uguali dolori è qualcosa che avvicina gli uomini e li lega grazie al sentire comune. L’adulatore osserva e si adegua“.
Se per Cicerone la fiducia riveste un ruolo fondamentale, per Plutarco il metro é la franchezza: “La franchezza vera, propria dell’amico, agisce sugli errori, causando un dolore che però salva e guarisce, come il miele che brucia e disinfetta le ferite, utile e dolce per il resto…“.
Ricapitolando: le vere amicizie sono poche, le amicizie virtuali sono un’altra cosa, le prove di amicizia sono date dalle prove della vita quotidiana e non da esercizi o compiti a casa. Vi dedico una canzone…

Salvatore Primiceri

Lascia un commento