Benessere Psicologico. Di cosa stiamo parlando?

benessere(di Rosario Galipò)* – Da alcuni anni,  l’attenzione verso il benessere psicofisico è notevolmente aumentata. Le scoperte compiute in vari ambiti quali la medicina, la psicologia e la psicosomatica, peraltro hanno messo in rilievo che esso trova le sue origini in diversi fattori: ambientali, psichici, biologici e somatici. Da qui la consapevolezza più o meno generale che per raggiungere o mantenere il benessere psicologico bisogna “impegnarsi”  a migliorare diversi aspetti del proprio quotidiano: dall’alimentazione al ritmo sonno-veglia, al controllo dello stress e dei pensieri negativi che se presenti, questi ultimi, in misura  eccessiva, possono avvelenare il nostro corpo e la nostra mente. 

L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) sostiene che “Il Benessere Psicologico” è la condizione in cui riusciamo ad adattarci in modo costruttivo alle condizioni esterne e ai conflitti interni.

Quando “siamo in forma”, infatti, dal punto di vista psicologico riusciamo ad attivare risorse e potenzialità utili a fronteggiare lo stress e le situazioni difficili della vita. Siamo altresì in grado di avere relazioni soddisfacenti e di trarre beneficio da ogni attività.

Riprendendo così le indicazioni dell’OMS, la  salute non è solo assenza di malattia e prevede strategie per il mantenimento o per il miglioramento dello stato fisico, mentale e sociale proprio perché il benessere psicologico è un costrutto che include le diverse dimensioni  psichiche, fisiche e sociali. Non si tratta di scoprire quale tra queste sia più importante, ma come le stesse operano sinergicamente.

Carol Ryff nei suoi studi in merito, prende in considerazione 6 dimensioni che concorrono a definire quanto l’individuo “sta bene”:
•  Accettazione positiva del proprio Sè

• Orientamento a una  continua crescita personale

• Sensazione di conoscere o di riuscire a dare uno  scopo alla propria vita
•  Capacità di padroneggiare le risorse e le opportunità offerte dal proprio ambiente (contesto sociale)
• Autodeterminazione e indipendenza

•  Capacità di avere delle relazioni positive con gli altri

Come a dire che solo una condizione di equilibrio fra la persona con le sue necessità e le sue risorse, e l’ambiente in cui vive, genera il benessere psicologico. E’ importante però sottolineare che essa è una condizione dinamica e come tale in continuo mutamento. Per tale motivo, il suo equilibrio non è dato a priori ma è il risultato di una valutazione che la persona fa continuamente della propria qualità di vita, in modo più o meno consapevole, e sulla base di quei fattori già citati (individuali, relazionali e ambientali).

Possiamo così affermare di essere in uno stato di benessere psicologico, quando siamo in grado di affrontare la vita con un grado di serenità che ci consente di fronteggiare le difficoltà e le sofferenze mantenendo un atteggiamento positivo con noi stessi e con gli altri. Quando stiamo bene, ci riconosciamo in ciò che facciamo e consideriamo i nostri comportamenti come soluzioni adeguate agli eventi della vita con cui ci confrontiamo.

Allo stesso tempo esso può essere compromesso quando la nostra serenità viene per così dire minacciata da qualsivoglia motivo.  I motivi possono essere diversi, come diverso è il loro livello di gravità che spesso dipende dalla percezione che la persona ha degli eventi. Il motivo, anche apparentemente banale, può diventare importante se mina tale benessere, soprattutto in modo consistente. Tra le condizioni definite a rischio per il nostro equilibrio psicofisico possiamo citare le difficoltà nelle relazioni interpersonali, le preoccupazioni riguardanti il fisico, i problemi di salute, lutti, i disagi legati all’ambiente sociale in cui si vive, crisi economica etc etc.

Tutte queste difficoltà rappresentano quelle minacce, di cui prima, per il nostro benessere, sia psicologico che fisico. Ognuno di noi reagisce in modo diverso: a volte dopo un momento di disagio riusciamo a trovare le forze per affrontarle da soli e adattarci ad esse, riorganizzando la nostra vita di conseguenza; altre volte  però la situazione diventa insostenibile o semplicemente abbiamo bisogno di trovare chiarezza e una maggiore consapevolezza e perciò  può diventare  necessario ricorrere all’aiuto di qualcuno, anche di un professionista per elaborare ed affrontare questa fase di disorientamento.

E proprio qui entrano in gioco le molte applicazioni della psicologia (ma non solo), che ci danno la possibilità di lavorare su noi stessi e di raggiungere, migliorare o semplicemente mantenere il “benessere”.

La psicologia spesso viene associata all’idea che l’individuo stia attraversando un momento di difficoltà e/o disagio, ma da essa arrivano invece anche molte indicazioni su come incrementare e/o mantenere il benessere psicologico.

Per concludere, il concetto di benessere in psicologia nasce come disciplina innovativa, ma è bene sapere che per ognuno di noi  è possibile acquistare una superiore qualità di rapporti, attraverso il potenziamento delle proprie risorse.

Svilupparsi integralmente e prendersi cura di se stessi, significa sia interpretare meglio i segnali del corpo, sia trovare una nuova padronanza delle proprie emozioni: questa è la formula infallibile verso la prevenzione del malessere e la promozione di una salute totale. Lavorare dunque su stessi attraverso metodiche già sperimentate e per questo efficaci per intraprendere un percorso attraverso il quale è possibile migliorare la propria condizione personale e conquistare  in modo durevole  il “nostro benessere”.

Del resto, una persona in buone condizioni di salute psicofisica e con soddisfacenti rapporti interpersonali è molto più consapevole delle proprie potenzialità e dei propri limiti, ed è quindi in grado di apprezzare maggiormente la vita e di affrontare le eventuali difficoltà con maggiore serenità.

Rosario Galipò

(Psicologo)

Alcuni Riferimenti Bibliografici:

  1. Ryff, C. (1989). La felicità è tutto, o è? Esplorazioni sul significato di benessere psicologico. Journal of Personality and Social Psychology, 57, 1069-1081.
  2. Ryff, C., & Keyes, C. (1995). La struttura del benessere psicologico rivisitato. Journal of Personality and Social Psychology, 69, 719-727.
  3. L. Mastronardi (2003)  Il benessere con la psicologia. Stare meglio con se stessi e con gli altri: la teoria e la tecnica operativa

* Articolo estratto dal numero 1/2014 della rivista “Buonsenso” scaricabile in pdf qui >>

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