Mediazione Scolastica: un’opportunità per migliorare il sistema relazionale

scuola2(di Salvatore Primiceri) – Oggi vi parlo di mediazione scolastica, un servizio che, se ben attivato dagli istituti scolastici, potrebbe divenire di fondamentale importanza nel miglioramento dei rapporti tra la scuola, i genitori e gli alunni e aiuterebbe moltissimo la prevenzione e gestione delle problematiche connesse al disagio scolastico in generale. Ciò renderebbe la scuola migliore, in attesa che una riforma ad hoc cambi profondamente il sistema su cui si basa oggi l’istruzione scolastica.


In questo periodo dell’anno, infatti, bisogna fare i conti con i dati allarmanti che escono dai “cosiddetti” scrutini.
In molte scuole la percentuale di studenti “bocciati”, “rimandati” o “non ammessi” alla maturità è altissima, al di sopra di qualsiasi ragionevole giustificazione.
A questi dati bisogna aggiungere l’alto tasso di dispersione scolastica, ovvero tutti quegli studenti che hanno abbandonato gli studi durante l’anno, i cosiddetti “ritirati”.
“Bocciati”, “rimandati”, “non ammessi”, “ritirati” sono termini negativi che assumono gravità doppia se si pensa che vengono utilizzati per giudicare dei ragazzi che dovrebbero invece trovare nella scuola un ambiente sano e sereno dove individuare e sviluppare le proprie attitudini.
Oggi la società vive un momento di eccezionale difficoltà e mutamento. Le famiglie subiscono la violenza di una crisi economica senza precedenti e, talvolta, le spese per mandare a scuola i figli divengono insostenibili (si pensi, ad esempio, ai tanti casi di studenti pendolari che non riescono a pagarsi l’abbonamento del treno e costretti a rinunciare temporaneamente agli studi).
Alle difficoltà di tutti i giorni, della vita e del lavoro delle famiglie, si aggiunge il rapporto con la scuola e con tutta quella macchina rigida e burocratica che diventa un ulteriore ostacolo.
Se le ansie dei genitori sono oggi quelle di dare un futuro dignitoso ai propri figli è chiaro che le aspettative nella funzione della scuola sono elevate ma, purtroppo, spesso disattese.
Come detto in precedenti articoli, la scuola oggi è basata esclusivamente sulla logica del voto numerico e del giudizio appiattito su programmi obsoleti. Non c’è spazio per la coltivazione del talento dei singoli ragazzi, per la crescita personale, per lo sviluppo delle proprie idee e della propria creatività. La scuola di oggi è basata, inoltre, sulla competizione e non insegna il valore del gruppo, della collaborazione e della conciliazione. Non c’è collegamento col mondo del lavoro e non c’è spazio per fare esperienza. Ed è così che in un mondo problematico la scuola diventa un ulteriore problema dal quale emergono altre incertezze.
Sostenere i costi di una bocciatura, di un rinvio, di un ritiro, per una famiglia può essere un grosso problema in termini sia economici ma soprattuto sociali. Un ragazzo che si scoraggia, che abbandona, che viene bocciato per via della mera logica numerica, è una grave responsabilità che la scuola si assume derogando così alle sue funzioni e obiettivi tra le quali non vi deve essere quella di bocciare i ragazzi.
Il sistema scolastico necessita di una riforma totale su tutti i fronti. Tale sistema produce conflittualità tra i soggetti (studenti, genitori, insegnanti, scuola) che cresce nel corso dell’anno scolastico fino a produrre, nei casi più limite, gli esiti negativi di cui sopra.
Ma per arginare il moltiplicarsi dei problemi derivanti dal rapporto scuola-genitori-studenti, alcune scuole, in attesa di riforme strutturali, operano già attivamente sforzandosi di attuare un cambiamento dall’interno. Lo fanno attraverso attività di ascolto, di dialogo, di costruzione di rapporti costruttivi con le famiglie e con i ragazzi stessi. Lo fanno attraverso la motivazione di insegnanti che comprendono il valore della loro professione e non vogliono ridursi ad esecutori materiali di un sistema giudicante freddo e numerico.
Tra i sistemi di “prevenzione, gestione e risoluzione dei problemi” in ambito scolastico assume sempre più importanza il servizio di “mediazione scolastica”.
Si tratta di un ramo della mediazione, sistema di risoluzione dei conflitti usato in diversi ambiti e basato sulla figura del mediatore professionista, ossia un professionista preparato appositamente per facilitare l’incontro, il dialogo, la comprensione e il superamento della conflittualità tra le parti.
Il mediatore è anche colui che aiuta le parti a trovare una soluzione ad un problema, anche quando non vi è conflittualità ma l’obiettivo di individuare delle soluzioni che non emergono evidentemente dai tentativi dei singoli.
Il mediatore è una persona terza, neutrale, imparziale, con l’obbligo della riservatezza. Si tratta di un professionista altamente qualificato in grado di acquisire la fiducia delle parti.
Il servizio di Mediazione Scolastica nasce dal ramo della mediazione familiare e si propone di prevenire, gestire e risolvere i conflitti che nascono all’interno della scuola.
In particolare la Mediazione Scolastica interviene all’interno della scuola attraverso varie modalità:
– Incontri tra genitori, insegnanti e studenti per risolvere incomprensioni e conflitti in modo da ripristinare un corretto modello relazionale tra le parti e un positivo rapporto dello studente con la scuola.
– Incontri che permettano l’individuazione del problema e l’elaborazione delle possibili soluzioni.
– Interventi di ascolto per risolvere situazioni di conflittualità tra studenti. Tali interventi sono propedeutici ad una educazione alla legalità, ai diritti, al rispetto reciproco.
– Lezioni in aula di educazione alla gestione e al superamento dei conflitti dando la possibilità agli alunni di esprimere il proprio punto di vista, capire le proprie emozioni.
– Consulenza diretta con insegnanti per individuare metodi efficaci ad una positiva gestione dell’aula finalizzata al miglioramento umano, disciplinare e di rendimento degli studenti.
– Consulenza diretta con le famiglie per gestire in maniera efficace il rapporto con la scuola.

Una scuola che vuol funzionare davvero non può, quindi, prescindere dall’avere un rapporto costruttivo con gli studenti e con i loro genitori. La mediazione scolastica aiuta in tutto questo e le istituzioni devono incentivare l’adozione di tale servizio nelle scuole, anche contribuendo economicamente. La mediazione scolastica potrebbe quindi rappresentare un primo tassello verso la costruzione di un modello d’istruzione basato sulla persona e non sul numero o giudizio, un modello che valorizza e che non boccia, un modello che risolve gli eventuali problemi e non li esaspera.

Salvatore Primiceri

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